Ipofisite e ipogonadismo
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A S S E G NA
Ipofisite e ipogonadismo Giuseppe Bellastella1,2 · Maria Ida Maiorino1,2 · Paolo Cirillo2 · Miriam Longo1 · Vanda Amoresano Paglionico1,2 · Vlenia Pernice2 · Antonietta Maio2 · Katherine Esposito2,3 · Annamaria De Bellis1,2
Pubblicato online: 13 agosto 2020 © Springer Nature Switzerland AG 2020
Sommario Le ipofisiti sono processi infiammatori dell’ipofisi che possono causare alterazione della funzione ipofisaria, specialmente nelle forme a patogenesi autoimmune. Dopo aver delineato le caratteristiche generali delle ipofisiti autoimmuni e gli aspetti diagnostici soprattutto immunologici, si focalizzerà l’attenzione sull’ipopituitarismo associato all’ipofisite autoimmune, delineandone le procedure diagnostiche e le possibili opzioni terapeutiche con particolare riguardo all’ipogonadismo ipogonadotropo subclinico e clinico conseguente all’aggressione autoimmunitaria delle cellule gonadotropino-secernenti. Parole chiave Ipofisite autoimmune · Ipogonadismo ipogonadotropo · Anticorpi antiipofisi
Introduzione Le ipofisiti sono processi infiammatori dell’ipofisi che spesso coinvolgono le strutture circostanti e che vengono classificati in forme primarie e secondarie. Le forme primarie Proposta da Daniela Pasquali. Materiale elettronico supplementare La versione elettronica di questo articolo (https://doi.org/10.1007/s40619-020-00743-x) contiene materiale supplementare, disponibile per gli utenti autorizzati.
B A. De Bellis
[email protected]
1
U.O.C. di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli, Italia
2
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Avanzate, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli, Italia
3
U.P. di Diabetologia, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli, Italia
sono caratterizzate da un processo infiammatorio ipofisario senza un ben identificabile agente eziologico, mentre le forme secondarie sono processi infiammatori ipofisari innescati da ben definiti agenti eziologici infettivi o farmacologici o dal coinvolgimento ipofisario da parte di ben note malattie sistemiche (Tabella 1). Tutte queste forme possono causare alterazione della funzione ipofisaria, ma di particolare interesse per la loro peculiarità e per le ricadute in ambito fisiopatologico, diagnostico e clinico sono le forme a patogenesi autoimmune (Tabella 2). L’ipofisite linfocitaria (LYH) è una malattia autoimmune organo-specifica caratterizzata dalla distruzione immunitaria selettiva di alcune cellule ipofisarie ormono-secernenti con conseguenti deficit ormonali isolati o multipli e che può presentarsi come una condizione acuta, subacuta o cronica. La patogenesi autoimmune fu prospettata per la prima volta da Goudie e Pinkerton, che ne descrissero le caratteristiche in una giovane donna che aveva presentato amenorrea post-partum e ipotiroidismo e che morì 14 mesi dopo il parto per shock acuto in seguito a un’appendicectomia. I reperti istopatologici autoptici mostrarono una massiva infiltrazione li