Ipogonadismo maschile indotto da esercizio fisico

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REPORT


A S S E G NA

Ipogonadismo maschile indotto da esercizio fisico Gian Pietro Emerenziani1 · Giulia Izzo1 · Francesca Greco1 · Antonio Aversa1

Accettato: 13 maggio 2020 / Pubblicato online: 13 novembre 2020 © Springer Nature Switzerland AG 2020

Sommario Gli effetti dell’esercizio fisico sulla funzione testicolare sono ad oggi poco studiati. Generalmente, il testosterone appare aumentato dopo l’esercizio fisico acuto e invariato/ridotto nell’esercizio fisico cronico. L’ipogonadismo maschile da esercizio fisico si associa a una riduzione del testosterone senza compromissione della performance fisica, a differenza della sindrome da sovrallenamento in cui diminuiscono anche la performance fisica e il benessere generale. La conoscenza di questi meccanismi è fondamentale per poter ottimizzare la salute degli atleti grazie a interventi nutrizionali mirati ed eventuali modifiche dell’allenamento. Parole chiave Testosterone · Esercizio fisico · Ipogonadismo esercizio-correlato · Sovrallenamento

Introduzione L’ipogonadismo maschile (IM) è una condizione clinica caratterizzata da una ridotta funzionalità testicolare, accompagnata da un’inadeguata produzione di testosterone (T) e da alterazioni quantitative e/o qualitative della spermatogenesi [1, 2]. Può essere classificato in base all’epoca di esordio e alla sede di origine di eventuali disfunzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo (IIT); inoltre, è possibiProposto da Antonio Aversa. Materiale elettronico supplementare La versione elettronica di questo articolo (https://doi.org/10.1007/s40619-020-00793-1) contiene materiale supplementare, disponibile per gli utenti autorizzati.

B G.P. Emerenziani

[email protected]

1

Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università Magna Græcia, Catanzaro, Italia

le individuare forme organiche e funzionali, quest’ultime potenzialmente reversibili (Tabella 1). L’ipogonadismo primario è causato da una disfunzione a livello testicolare mentre l’ipogonadismo secondario o centrale è dovuto ad alterazioni a livello ipotalamo/ipofisario (Tabella 1). Esistono anche forme combinate, caratterizzate da bassi livelli di T e/o alterata spermatogenesi con livelli di gonadotropine variabili a seconda se prevale il danno testicolare o ipotalamo/ipofisario [1]. Nelle forme combinate è incluso anche l’ipogonadismo late onset, una sindrome clinica/biochimica correlata al processo di invecchiamento e caratterizzata da sintomi indicativi di deficit androgenico e riduzione dei livelli di T [1, 3]. Infine, esistono forme di ipogonadismo compensato o subclinico, caratterizzate da normali livelli di T totale ed elevati livelli di LH, soprattutto nella popolazione anziana [3]. La diagnosi di IM viene effettuata in seguito al riscontro di bassi livelli di T in presenza di almeno un segno/sintomo associato a tale deficit (Tabella 2); il riscontro della sola riduzione dei livelli di T, non suffragata dal relativo quadro clinico, configura invece un quadro di deficit di T, ma non di ipogonadismo [2]. La valutazione dello status gonadico si basa sulla