Nutrizione, microbiota e patologia tiroidea

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REPORT


A S S E G NA

Nutrizione, microbiota e patologia tiroidea Camilla Virili1 · Silvia Capriello1

Accettato: 8 maggio 2020 / Pubblicato online: 20 novembre 2020 © Springer Nature Switzerland AG 2020

Sommario La popolazione microbica intestinale (microbiota) riveste un ruolo fondamentale nel mantenimento della fisiologica permeabilità intestinale e della produzione di secrezioni mucose, nonché nelle funzioni atte alla regolazione dell’omeostasi immunitaria. La specifica composizione del microbiota è caratterizzata da grande variabilità interindividuale, conseguente alla crescita e all’evoluzione parallela tra microbiota primigenio e ospite. La composizione della microflora intestinale è sostanzialmente stabile nell’arco della vita di un individuo implicando una spiccata capacità di resistenza e di resilienza del microbiota. Gli studi sui gemelli hanno dimostrato che le condizioni ambientali influenzano la composizione del microbiota intestinale più di quanto possa farlo il genotipo. La dieta mediterranea possiede le caratteristiche che meglio correlano con la maggior preservazione delle fisiologiche funzioni gastrointestinali. Al contrario, il superamento della soglia di plasticità e resilienza del microbiota, come avviene nelle diete a eliminazione, conduce all’instaurarsi di una disbiosi che ha significato patologico. La disbiosi è associata ad aumento della permeabilità intestinale cui possono conseguire fenomeni infiammatori, allergici nonché autoimmuni, eventi forieri di malassorbimento dei nutrienti. Nell’uomo, la disbiosi è certamente associata alla presenza di numerose patologie tra le quali vanno annoverate le autoimmunopatie tiroidee. Gli studi in Proposto da Francesco Trimarchi. Materiale elettronico supplementare La versione elettronica di questo articolo (https://doi.org/10.1007/s40619-020-00812-1) contiene materiale supplementare, disponibile per gli utenti autorizzati.

B C. Virili

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1

Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche, “Sapienza” Università di Roma, Roma, Italia

pazienti con tiroidite di Hashimoto sono stati effettuati in differenti fasi funzionali e il quadro è accomunato essenzialmente da una riduzione del phylum dei Bacteroidetes con una riduzione della famiglia delle Prevotellaceae che, a livello di genere, si estrinseca in una riduzione significativa sia negli ipotiroidei che negli eutiroidei della Prevotella 9. Nel morbo di Basedow, che presenta un meccanismo patogenetico immunomediato diverso dalla tiroidite cronica linfocitaria, il quadro sembra essere opposto. Lo sviluppo futuro di queste interrelazioni, oggi essenzialmente basate sulla quantificazione della biodiversità, necessiterà di tecnologie più raffinate. Ad oggi, oltre alla valutazione quantitativa e qualitativa che viene effettuata ormai solo grazie allo studio della subunità 16S dell’RNA ribosomiale, esistono già tecniche “omiche” che consentiranno di valutare la produzione di RNA, di proteine, di metaboliti di questi microorganismi. Parole chiave Microbiota · Microbiota e tiroide ·