Problemi interpretativi del dosaggio delle metanefrine

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REPORT


R AT I C A C L I N I C A I N E N D O C R I N O L O G I A

Problemi interpretativi del dosaggio delle metanefrine Giuseppina De Filpo1 · Letizia Canu1

Accettato: 26 aprile 2020 / Pubblicato online: 11 novembre 2020 © The Author(s) 2020

Il dosaggio delle metanefrine libere frazionate rappresenta il primo test da eseguirsi nel sospetto di feocromocitoma/paraganglioma. Le metodiche da preferire per questo tipo di misurazione sono la high pressure liquid chromatography (HPLC) e la spettrometria di massa (LC-MS/MS), quest’ultima considerata il gold standard in quanto dotata di alta sensibilità e di una maggiore specificità. L’interpretazione del dosaggio delle metanefrine richiede oculatezza, in quanto bisogna tener conto dei possibili fattori interferenti legati alla dieta, ai farmaci assunti e ad alcune condizioni patologiche che possono determinare risultati falsamente positivi. I feocromocitomi (FEO) e i paragangliomi (PGL) secernenti del distretto toraco-addominale rilasciano catecolamine (CA) in modo del tutto incontrollato. Le correnti linee guida raccomandano il dosaggio delle metanefrine (MNs) plasmatiche o urinarie libere frazionate per porre diagnosi di FEO/PGL [1]. Le MNs vengono prodotte a partire dalle CA ad opera delle catecol-O-metiltrasferasi (COMT) tumorali in maniera continua e indipendente dal rilascio di CA offrendo, quindi, un vantaggio diagnostico rispetto a queste ultime. In particolare, dall’adrenalina (A) viene prodotta la metanefrina (MN), dalla noradrenalina (NA) la normetanefrina (NMN) e dalla dopamina (DA) la metossitiramina (MTX) [2]. Il dosaggio differenziale dei diversi metaboliti permette di orientare i clinici sulla localizzazione del tumore (es. aumenti della MN indirizzano verso una lesione surrenalica) e sul suo comportamento (es. aumenti della MTX suggeriscono forme meno differenziate e più aggressive). Valori maggiori di

B L. Canu

[email protected]

1

Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche “Mario Serio”, Università di Firenze, Firenze, Italia

3 volte il limite superiore di riferimento in uno dei singoli metaboliti sono diagnostici per FEO/PGL [1, 3]. La high pressure liquid chromatography (HPLC), con detector elettrochimico (LC-ECD) o fluorometrico (LC-FD) e la spettrometria di massa (LC-MS/MS) rappresentano le metodiche di scelta nel dosaggio delle MNs, in quanto rispetto ai metodi di assay immunologico (radioimmunoassay, RIA; enzyme immonoassay, EIA; enzyme liked immunosorbent assay, ELISA) hanno mostrato una più elevata sensibilità e specificità. Nello specifico, la LC-MS/MS è il gold standard per la sua elevata sensibilità e la sua maggiore specificità. Le MNs libere frazionate plasmatiche e urinarie hanno un’elevata sensibilità diagnostica (99 vs 97%, rispettivamente), ma quelle plasmatiche mostrano una specificità superiore (89 vs 69%). L’alta sensibilità delle MNs sia plasmatiche che urinarie permette in maniera efficace di escludere la presenza di FEO/PGL in caso di test con esito negativo. Differentemente, in ragione della più elevata specificit