Utilizzo del cortisolo salivare notturno per monitorare la risposta alla terapia medica della Malattia di Cushing

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REPORT


N OV I TÀ I N E N D O C R I N O L O G I A

Utilizzo del cortisolo salivare notturno per monitorare la risposta alla terapia medica della Malattia di Cushing Alberto Stefano Tresoldi1 · Andrea Lania1,2

Accettato: 6 agosto 2020 © Springer Nature Switzerland AG 2020

Commento a: Use of late-night salivary cortisol to monitor response to medical treatment in Cushing’s disease. J. Newell-Price, R. Pivonello, A. Tabarin, M. Fleseriu, P. Witek, M.R. Gadelha, S. Petersenn, L. Tauchmanova, S. Ravichandran, P. Gupta, A. Lacroix, B.M. Biller. Eur J Endocrinol (2020) 182(2):207–217 La malattia di Cushing (MC) è un quadro di ipercortisolismo endogeno da adenoma ipofisario ACTH-secernente. L’adenomectomia ipofisaria transnasosfenoidale è il trattamento di scelta nella maggior parte dei pazienti; quando questa fallisce, è controindicata, o in seguito a recidiva di malattia, altri trattamenti, quali la terapia medica, si rendono necessari [1]. Mentre risulta consolidato il ruolo del cortisolo libero urinario (UFC) e del cortisolo salivare notturno (LNSC) per la diagnosi di ipercortisolismo [2], la modalità più appropriata per monitorare la risposta alla terapia medica è dibattuta [3]. Viene solitamente utilizzato l’UFC, un parametro indaginoso da ottenere che non fornisce informazioni circa le fluttuazioni circadiane del cortisolo. Pochi studi hanno esaminato il ruolo del LNSC nel monitoraggio della risposta alla terapia medica del ipercortisolismo [3]. L’obiettivo di questo studio era di valutare, in pazienti affetti da MC, le modifiche del LNSC, la sua relazione con il UFC e con segni/sintomi di ipercortisolismo in corso di terapia con pasireotide LAR. I pazienti venivano randomizzati

B A. Lania

[email protected]

1

U.O. di Endocrinologia, Diabetologia e Andrologia Medica, IRCCS Istituto Clinico Humanitas, Rozzano, Italia

2

Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas University, Rozzano, Italia

a pasireotide LAR 10 o 30 mg ogni 4 settimane per 12 mesi, con possibile incremento di dose a 4, 7, 9 e 12 mesi in caso di malattia non controllata (definita sulla base dei valori di UFC). Ad ogni time point ai pazienti veniva chiesto di collezionare 2 LNSC negli stessi giorni in cui raccoglievano 2 di 3 UFC, ottenendo un LNSC medio (mLNSC) e un UFC medio (mUFC). Questi parametri venivano analizzati mediante HPLC-MS/MS. Una valutazione basale del mLNSC è stata riscontrata in 137 dei 150 pazienti (91,3%). Il coefficiente di variazione nello stesso paziente era del 45,2% al baseline, 45,8% a 12 mesi e 49,4% a tutti i tempi. Al baseline la correlazione tra singoli LNSC e UFC e tra mLNSC e mUFC corrispondenti era modesta, mentre migliorava dopo 12 mesi di terapia. Il mLNSC era aumentato al baseline nel 91,2% dei pazienti e si riduceva in corso di terapia, con riduzione statisticamente significativa solamente nei soggetti con risposta completa in termini di UFC. Dei 113 pazienti con valutazione di UFC e LNSC a 7 mesi, il 22,1% mostrava la normalizzazione del mLNSC, il 49,6% quella del mUFC e il 17,7% di entrambi i parametri. Di